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«Escludete gli USA dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU!». La richiesta arriva dopo il veto al cessate il fuoco in Palestina.

Kim Son Kyong, vice-ministro per le Organizzazioni Internazionali presso il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), ha rilasciato una dichiarazione alla stampa: «Gli Stati Uniti sono un freno alla pace e alla sicurezza internazionale e non sono qualificati per rimanere nella sacra arena delle Nazioni Unite». Il comunicato stampa ha condannato il veto degli Stati Uniti alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite proposta dagli Emirati Arabi Uniti l’8 dicembre scorso, che chiedeva un cessate il fuoco tra Israele e Palestina.

Ancora una volta, gli Stati Uniti hanno giustificato gli attacchi di Israele contro i civili nella Striscia di Gaza con il presunto «diritto all’autodifesa» da parte del regime sionista. Secondo il diplomatico nordcoreano si tratta di un atteggiamento che «ha dimostrato che gli Stati Uniti sono i maggiori distruttori di pace e stabilità». Allo stesso tempo – ha continuato Kim Son Kyong – «gli Stati Uniti hanno calunniato il legittimo diritto della RPDC di lanciare un satellite come un “pericolo” e hanno criticato i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per aver posto il veto all’ingiusta “risoluzione sulle sanzioni” anti-RPDC».

Kim Son Kyong, vice-ministro per le Organizzazioni internazionali della Repubblica popolare democratica di Corea.

Mentre il lancio del satellite da parte della piccola nazione socialista asiatica – continua la nota – «non ha danneggiato alcun Paese», gli Stati Uniti «dovrebbero spiegare perché il massacro dei palestinesi da parte di Israele è “autodifesa” e il lancio del satellite da parte della RPDC è “illegale”». La vera intenzione del governo di Joe Biden «non ha nulla a che fare con la concezione universale della protezione dei diritti umani: è atto solo a realizzare il suo gretto ed egemonico scopo geopolitico».

Il governo nordcoreano, abituato alle campagna diffamatorie contro il suo operato da parte dei media occidentali che non garantiscono mai alcun pluralismo in merito, ha chiarito nuovamente di considerarsi avanguardia della lotta anti-imperialista per tutti i popoli oppressi dal neo-colonialismo atlantico: «La Repubblica Democratica Popolare di Corea non tollererà mai gli attacchi degli Stati Uniti alla sovranità di altri Paesi e sosterrà invece un nuovo ordine internazionale indipendente e pacifico basato sulla sovranità, la non interferenza, la giustizia e l’uguaglianza» ha concluso il Vice Ministro degli Esteri, che in precedenza aveva definito quello della Casa Bianca il regime di una potenza “in declino” e per questo più pericoloso che mai.

Solidarietà per la richiesta arriva anche dal nostro Paese: «Sosteniamo fermamente questa dichiarazione» ha dichiarato da Basilea Martin Lötscher, rappresentante del Comitato Svizzera-Corea e rappresentante elvetico presso la Korean Friendship Association.