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15 marzo: in piazza contro la NATO

Il fatto che quasi tutti i papabili candidati siano scappati a gambe levate dalla corsa per sostituire la dimissionaria Viola Amherd in Consiglio federale è significativo della situazione disastrosa in cui versa il Dipartimento della difesa: in pochi evidentemente vogliono assumersi la responsabilità di dirigere un DDPS in cui gli alti funzionari atlantisti che ne hanno preso il controllo politico si stanno preparando a farci aderire alla NATO e alle sue guerre.

I rapporti usciti ultimamente sulla RUAG sono pesanti, ma non scordiamoci che pochi anni fa si erano scoperti ufficiali svizzeri a libro paga dell’azienda americana Lockheed Martin nel pieno del dibattito su quale modello di aereo da combattimento avremmo dovuto acquistare. Alla fine la scelta è caduta – guarda un po’ il caso – proprio su quel F-35A contestato persino dall’ex-comandante André Blattman e che prevede un vincolo informatico con …Washington: anche se acquistato da noi, per farlo volare (e teoricamente difenderci) si deve infatti attendere l’Ok dagli USA. In pratica a Berna – che patrioti! – autorizzano la CIA a stare nei cockpit dei nostri velivoli…

E infine l’apprendista generale Thomas Süssli che abbandona la barca in piena tempesta: proprio lui che si è divertito negli ultimi tempi a interferire nel dibattito politico chiedendo riforme per mandare i coscritti in “corso rip” all’estero, e che solo pochi giorni fa l’ha sparata ancora più grossa promettendo (con quale autorità?) 200 soldati svizzeri in Ucraina. C’è da preoccuparsi sul suo sostituto: sarà scelto a Berna o ce lo imporrà Bruxelles direttamente?

Il pressapochismo del DDPS è un problema. Ma lo stesso si può dire del Dipartimento Federale degli Affari Esteri. Il peggior Consiglio federale di sempre ha ripetuto negli ultimi tre anni quello che la NATO gli ha chiesto di dire, e la neutralità è ormai quasi agli sgoccioli, tanto che la Ginevra internazionale viene oggi sostituita persino dall’Arabia Saudita (!) per negoziare il cessate il fuoco in Ucraina: una vergogna di cui però nessuno a Berna sembra volersi accorgere.

È necessario adesso dire basta, e iniziare proprio dal Ticino: per questo scenderemo in piazza, contro la NATO (cioè per la Pace!) e per la nostra Neutralità (che significa Indipendenza!). L’appuntamento è il prossimo 15 marzo a Bellinzona con ritrovo alle ore 14.30 in Largo Elvezia sul Viale Stazione.

Massimiliano Ay

Massimiliano Ay è segretario politico del Partito Comunista (Svizzera). Dal 2008 al 2017 e ancora dal 2021 è consigliere comunale di Bellinzona e dal 2015 è deputato al parlamento della Repubblica e Cantone Ticino.