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I comunisti spagnoli di PCE e PCPE: “più relazioni fra Cina e UE”

Si è svolto di recente in Spagna un importante seminario sulla realtà attuale della Cina, dove ha preso la parola, fra gli altri, anche José Luis Centella, presidente del Partito Comunista di Spagna (PCE), il quale ha sottolineato l’importanza di procedere verso “una comunità dal destino comune per tutta l’umanità”, un concetto proposto nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping. Secondo Centella, questa visione rappresenta un contributo fondamentale alla costruzione di un nuovo ordine internazionale più giusto, equilibrato e pacifico. La linea espressa dal PCE assume particolare rilevanza poiché si tratta di uno dei pochi partiti marxisti-leninisti europei a partecipare a una coalizione di governo nell’UE e in quanto tale può esercitare pressione sul piano istituzionale.

Le iniziative cinesi come modello per lo sviluppo globale

Nel suo discorso, Centella ha evidenziato le quattro principali iniziative promosse dalla Cina socialista negli ultimi anni, che riflettono il suo impegno verso la collaborazione e il progresso condiviso:

  1. Belt and Road Initiative: lanciata nel 2013, ha raggiunto più di 140 paesi e organizzazioni internazionali, mobilitando investimenti per un valore di 1,175 trilioni di dollari fino al 2024.
  2. Iniziativa per lo sviluppo globale: annunciata nel 2021 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, mira a promuovere lo sviluppo sostenibile, ponendo l’accento sull’eliminazione della povertà, la sicurezza alimentare e la cooperazione internazionale.
  3. Iniziativa per la sicurezza globale: lanciata nel 2022 durante il Forum di Boao per l’Asia, promuove una sicurezza comune basata sulla sovranità nazionale e sul rifiuto dello scontro tra blocchi. In pratica un superamento della guerra, sia fredda sia calda.
  4. Iniziativa per una civiltà mondiale: nel 2023, in un forum del Partito Comunista Cinese con partiti politici di tutto il mondo, fra cui quello svizzero guidato da Massimiliano Ay, è stata presentata questa proposta per promuovere il dialogo interculturale e la cooperazione nell’istruzione e nella scienza.

Dopo i dazi americani, la Cina sia il partner strategico per l’Europa

Il presidente del PCE ha sottolineato la necessità di contrastare la narrazione che presenta la Cina come un rivale commerciale o un nemico sistemico. Centella ha invece sottolineato che il paese asiatico va visto come un partner leale nello sviluppo economico, culturale e sanitario della Spagna e dell’Europa. Per concludere il suo intervento, il dirigente comunista spagnolo ha citato il premier cinese Li Qiang, che di fronte al parlamento di Pechino ha affermato: “I capitoli luminosi si costruiscono attraverso un lavoro solido, affrontando le avversità e andando avanti con spirito di determinazione, verso un futuro di pace e progresso per tutta l’umanità, in armonia con la natura”. Con questo messaggio, il presidente del PCE ha ribadito il suo impegno nel promuovere un ordine mondiale basato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco.

La guerra commerciale imposta da Washington ha avuto un impatto significativo sulle relazioni economiche globali, con conseguenze dirette per l’Unione Europea e, in particolare, per la Spagna. Sul tema si è espresso il deputato Enrique Santiago, segretario generale del PCE, evidenziando che a rischio sono più di 21 miliardi di euro di esportazioni spagnole verso gli Stati Uniti, con conseguenze per 27’000 aziende. Questa mossa del presidente Donald Trump atta a rimpatriare la manifattura, unita alla strategia di destabilizzazione politica applicata dagli Stati Uniti nei confronti di vari paesi, dal Canada alla Danimarca, dal Messico a Panama, rafforza la necessità di cercare alternative commerciali e diplomatiche più stabili, ha spiegato Santiago.

Il segretario generale del PCE Enrique Santiago alla tribuna del convegno.

Il ruolo della Cina e il modello socialista di mercato

Per il PCE, la Cina è un punto di riferimento mondiale, offrendo un modello economico e politico con caratteristiche proprie. Grazie all’uscita dalla povertà di 800 milioni di persone e a una pianificazione strategica a lungo termine, il paese asiatico è riuscito a diventare la seconda economia mondiale. Santiago ha sottolineato i progressi della Cina in ambito infrastrutturale, in tecnologie come il 5G e nei modelli di pianificazione urbana sostenibile, come il concetto di “cerchio comunitario di 15 minuti”. Ha inoltre sottolineato la partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche, con quasi tre milioni di assemblee popolari che garantiscono un sistema di consultazioni pubbliche e di dibattito legislativo con esperti. A suo avviso, questo modello rappresenta un’alternativa interessante per molte società in un mondo caratterizzato dall’instabilità.

Spagna e Cina: una relazione in crescita

La prossima visita del primo ministro socialdemocratico spagnolo Pedro Sánchez in Cina, prevista per questo mese, rappresenterà un’opportunità strategica per rafforzare i legami commerciali e diplomatici. In questo senso il PCE sta lavorando dalla sua posizione di junior partner nel governo iberico per promuovere una maggiore cooperazione economica con la Cina e rafforzare la presenza della Spagna nel quadro del multilateralismo collaborativo. Santiago ha anche riconosciuto gli sforzi di diverse associazioni che operano sul territorio spagnolo e favoriscono una “diplomazia informale”, come il sindacato CCOO di Madrid e l’Associazione degli avvocati amici della Cina: è fondamentale infatti contrastare la narrazione distorta sinofobica presentata dall’imperialismo e dalle grandi aziende che traggono profitto dal solo mercato atlantico.

L’evento si è concluso con un appello al consolidamento di un mondo multipolare in cui le nazioni possano sviluppare i propri progetti in modo sovrano, senza pressioni esterne che cerchino di imporre una visione unica dell’ordine internazionale. Per il Partito Comunista della Spagna, insomma, la Cina, con il suo modello di crescita sostenuta e di sviluppo pianificato, rappresenta un esempio di stabilità in tempi di incertezza globale.

Che le relazioni fra Pechino e Madrid siano in crescita lo dimostra anche il fiorire di iniziative di solidarietà con i comunisti cinesi. Fuori dal governo spagnolo, e in alternativa al PCE giudicato troppo moderato e ingenuo sul carattere riformabile dell’UE, agisce un’altra organizzazione marxista-leninista: si tratta del Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) diretto da Julio Diaz, che prossimamente ha convocato il suo Congresso e che aderisce a una linea anti-imperialista e dichiaratamente favorevole al multipolarismo: sono loro la novità in Spagna poiché fondano una cooperazione con la Cina molto più combattiva, non solo geopolitica ma anche ideologica, e si oppongono espressamente sia alla NATO sia all’UE.