L’iniziativa popolare Ecopop unisce la protezione dell’ambiente con la politica demografica e migratoria. E questo comporta il rimprovero di essere razzista. Ma «verde» non significa per forza di sinistra: nella tavola genealogica del movimento verde figurano infatti anche dei nazisti. Una vecchia barzelletta racconta: Si incontrano due pianeti, «come stai?» domanda uno. «Male! Sono affetto dall’umanità», risponde l’altro. E il primo lo consola: «L’ho già avuta anch’io. Ma poi passa!». La barzelletta piace perché ci confronta con un sorprendente cambiamento di prospettiva. Pianeti quale pazienti e uomini quale agenti patogeni. Per chi la vuole prendere sul serio, in questa battuta si mostra un’immagine negativa dell’uomo: il problema è proprio l’uomo. E come nel caso dei virus e dei batteri, il pericolo consiste nella loro moltiplicazione incontrollata.
Guerrieri della terra ed ecologisti del profondo

La riduzione della popolazione mondiale e la limitazione dell’immigrazione (netta) in Svizzera: ecco le preoccupazioni dell’iniziativa dell’associazione Ecopop «Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita». L’iniziativa è chiaramente respinta del partito dei Verdi Svizzeri – ufficialmente – ma alla base del partito si trova facilmente consenso con questa iniziativa popolare e nel frattempo si è pure costituito un comitato “Verdi per Ecopop” («Grüne für Ecopop»).
I critici rimproverano all’iniziativa Ecopop di essere xenofoba o adirittura razzista. Ma l’Associazione Ecopop, responsabile dell’iniziativa, rifiuta la collaborazione con partiti di destra e non vuole in nessun modo essere associata agli ambienti della destra. Ecopop (abbreviato da ecologia e popolazione, che fino al 1987 si chiamava «Schweizerische Arbeitsgemeinschaft für Bevölkerungsfragen» SAfB) fu fondata nel 1971 come reazione ai primi rapporti del Club of Rome, come viene spiegato sul sito dell’associazione.
Protezione ambientale contro gli stranieri
Tuttavia la fondazione di questa associazione potrebbe essere in rapporto con la iniziative contro l’inforestierimento di James Schwarzenbach, che fu respinta con scarsa maggioranza nel giugno del 1970. Inoltre, nella fase iniziale dell’associazione, nel comitato di Ecopop figurava Valentin Oehen, presidente della «Azione Nazionale contro l’inforestierimento del popolo e della patria» (AN) – che nel 1990 cambia nome in Democratici Svizzeri. Oehen fa uso degli argomenti ambientali contro gli stranieri: «E ben conosciuto che questa esplosione pericolosa della popolazione nel nostro paese è dovuta per una parte essenziale all’immigrazione», ha detto. Il pensiero ecologica non quindi di per sé di sinistra. Nella galleria degli antenati del movimento verde si trovano pure pensatori conservatori, esoterici romantici e incendiari della propaganda anitsemita.
Malthus e i suoi successori
Il primo a difendere con grande impatto i pericoli della sovvrapopolazione fu l’economista britannico Thomas Rober Malthus. Nel 1798 pubblicò il suo saggio «Essay on the Principle of Population» («Saggio sui principi della popolazione»), dove formulava la tesi, secondo cui la produzione alimentare che cresce in proporzione lineare non potrebbe andare di pari passo con l’aumento in forma esponenziale della popolazione. Povertà estrema e finalmente decimazione per epidemie e carestie alimentari sarebbero la conseguenza inevitabile.
I concetti neo-malthusiani hanno marcato fortemente il movimento ecologista, particolarmente dopo la scomparsa dell’euforia di crescita all’inizio degli anni ’70. Già nel 1968, Paul R. Ehrlich, un biologo americano, ha introdotto sul mercato il suo bestseller allarmista «The Population Bomb». Ehrlich profetizzava che centinaia di milioni di uomini sarebbero morti di fame. La colpa andava ricercata, secondo Ehrlich, soprattutto nell’aumento della popolazione dei paesi sottosviluppati, che proponeva di limitare con un controllo repressivo delle nascita.
Vecchi nazisti quali difensori dell’ambiente

Riformatori della vita e Artamani
Steiner aveva un grande influsso sul movimento Vita sana (in ted.: Lebensreformbewegung) della Germania tradizionale. I riformisti dei tale movimento propandavano un’alimentazione sana, il vegetarianismo, la protezzione degli animali e il naturismo. Combattevono inoltre l’alcol e la nicotina. Per alcuni di loro pure la «igiene della razza» faceva parte delle rivendicazioni. Razzismo e antisemitismo così come l’ideologia del “Blut und Boden” (trad.: “Sangue e Suolo”) costituivono parti integranti e indispensabili nell’ideologia degli Artamani. L’associazione di carattere agro-romantica fondata negli anni ’20 propagava «il rinnovamento [che parte] dalle forze originarie del carattere nazionale, dal sangue, dal suolo, dal sole e dalla verità». Parecchi importanti figure naziste erano Artamani, come il «SS-Reichsführer» Heinrich Himmler, il comandante del lager di Auschwitz Rudolf Höß oppure il «Capo dei contadini del Reich» (Reichsbauernführer) Richard Walther Darré. I villaggi militari e razzialmente puri degli Artamani sono fonte di ispirazione ancora oggi per gli estremisti di destra: i neo-artamani tentano da circa 20 anni, segnatamente nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, di sviluppare simili progetti. Tali eco-fascisti si danno all’esterno un aspetto di persone innocue, combattono la tecnologia genetica e vendono materiali di costruzione ecologici. Ma pure loro fanno una miscela di razzismo, ideologia del sangue e del suolo nonché di etenismo (Neuheidentum) che risulta un cocktail “bruno” [in tedesco si connota i fascisti con il colore marrone, che era il colore delle camicie della SA].
I membri dell’associazione Ecopop sono certamente lontani da tali ideologie. Ma è possibile che non abbiano tutti la coscienza dell’importanza della storia “bruna” nell’ambito della protezione dell’ambiente. Questo dovrebbe anche essere valido per certi politici svizzeri, che nell’anno elettorale 2011 si erano ancora pronunciati per una limitazione dell’immigrazione, come ha scritto recentemente il «Tages-Anzeiger». Questi parlamentari risposero «Sì» o «piuttosto sì» alla domanda seguente: «Una iniziativa popolare propone di regolare la immigrazione e di limitare l’aumento della popolazione inquanto causata dall’immigrazione al 0,2% per anno. Lei sostiene questa iniziativa?».
Daniel Huber (versione originale tedesca: link)